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Data Pubblicazione: giovedì 14 aprile 2016
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Il via all'accordo UE-Turchia: migranti espulsi dalle coste greche

Si dà il via all’accordo UE-Turchia e arrivano i primi rimpatri delle centinaia di migranti presenti sul territorio greco. Si è partiti dalle isole Lesbo e Chios, che hanno rimandato direttamente al mittente 202 immigrati illegali in appena un giorno.

Sono tante ancora le polemiche nei confronti di questo accordo, considerato come “una macchia nera sull’UE” dalla presidentessa della Camera, Laura Boldrini.

Finalmente, l’accordo tra Unione Europea e Turchia ha preso forma e sono stati espulsi dal continente più di 200 migranti e se ne dovrebbero sfiorare i mille in due-tre giorni, liberando le coste greche che straripavano di extracomunitari. Questa soluzione è stata firmata il 18 marzo tra UE e Ankara, nonostante le numerose critiche che l’avevano definita come un mezzo per mercificare degli esseri umani.

Infatti, grazie a questo accordo, la Turchia ha potuto ottenere ciò che voleva e che aveva richiesto, ovvero un’accelerazione della sua entrata in Europa e dell’eliminazione del visto per i viaggiatori turchi, oltre a 6 miliardi di finanziamenti per sostenere l’immigrazione e la garanzia dell’Europa di ospitare migliaia di siriani provenienti dal Paese.

I primi immigrati espulsi sono arrivati nel porto di Dikili il 4 aprile e, nei giorni successivi, si è continuato a rimandare indietro centinaia di persone sbarcate illegalmente. Le prime 202 sono state trasferite per mezzo di tre navi di Ankara e si trattava principalmente di pachistani (130) e afghani (42), dove solo due erano siriani, ed entrambi avrebbero scelto di voler tornare nel paese turco di spontanea volontà. La grande maggioranza di queste era composta da uomini, con 136 rimpatriati da Lesbo e le restanti da Chios.

In merito a questo problema ha preso la parola il ministro Angelino Alfano, che ha detto di augurarsi che l’accordo con la Turchia possa funzionare perché in questa maniera si alleggeriscono i rischi di conseguenze per il nostro paese e perché potremmo essere alle porte di una collaborazione futura.

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